venerdì 14 dicembre 2007

L'Ulivo Saraceno


Questo ulivo saraceno, così amato, così stralunare, così incarnato nella poetica siciliana, qui, dai saraceni piantato anche nella contrada del Pistone, nella mia campagna, le mie estati nel loro vasto regno da dove si affaccia la valle di Chiaramonte Gulfi, da qui arriva quindi anche uno degli oli migliori, tanto da essere definito da Veronelli come il migliore dell'isola, e quindi d'Italia.

"UNA PIANTA LETTERARIA - Tutti i grandi scrittori e poeti siciliani, da Pirandello a Quasimodo, Consolo, Buffalino, Verga, Buttita hanno cantato o descritto con grande passione i colori e le forme dell'olivo, essenza della loro stessa terra. Nei loro canti di nostalgia di questa terra d'una bellezza struggente e malinconica spesso s'identifica con l'olivo. Il grande olivo saraceno dei poeti siciliani."Una notte di Giugno caddi come una lucciola sotto un gran pino solitario, in una campagna di olivi saraceni affacciati agli orli d'un altipiano d'argille azzurre sul mare africano"..Ecco Pirandello ricordare la sua terra perduta di Girgenti. E chissà se l'olivo d'una sua amara e bellissima poesia era uno di quelli, vecchi e contorti, nelle campagne di Agrigento.."O fosco olivo.Nulla sai, nulla vedi; e sei solo per questo ancora vivo" .La strada di Agrigentum."là dura un vento che ricordo acceso/nelle criniere dei cavalli obliqui/in corsa verso le pianure./tra il murmure d'ulivi saraceni" il giovane poeta di Modica, Quasimodo. Vincenzo Consolo.." La mia Sicilia è terra degli Olivi. Io sono nato a Sant'Agata di Militello, circondato da un magnifico paesaggio di uliveti" Alberi dalla tormentata forma agonica, da cui l'anima anela a uscire e a consumarsi bruciando come olio dentro una lampada, per ritornare quindi libera nella verità, al flusso infinito. Ma i Siciliani dicono "Cca na nfurnàta ri pàni nù mpùgnari r'aulivi, pari ca u mùnnu nun si po' ffiniri"..con una fornata di pane ed un po' di olive, sembra che il mondo non si possa finire; chi vuol capire capisca..."

L'olio di oliva dai suoi aromi dal fruttato fino al semplice sentore d'erba è un condimento unico anche per i piatti più semplici, enorme sorpresa per i palati abituati ad oli di semi, insipidi o ad altri oli lavorati industrialmente, quasi inodori ed insapori. Ma semplicemente olio e pane, magari un pomodoro o una cipolla, un pezzo di caciocavallo, sotto un ombroso ramo di carrubo, nella campagna assolata e rovente, e ancora olivi tagliati da muri a secco...

5 commenti:

kausika ha detto...
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miciapallina ha detto...

WOW....
Ma che bello questo blog, mio caro gelsomino!
Adesso gli ulivi hanno acquistato un sapore nuovo!
Grazie!
nasinasi
miciapallina

marcella candido cianchetti ha detto...

grazie per questo spaccato di sicilia,non conoscevo il legame con la letteratura, ancora grazie e buona giornata

kausika ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Andrea_G ha detto...

Sono un appassionato di alberi monumentali e da anni, con altri "soci", sto raccogliendo informazioni sui vecchi alberi d'Italia. Questi ulivi "saraceni" illustrati in fotografia sono bellissimi, ma non mi riesce di associarli a qualche albero già conosciuto e/o segnalato per la Sicilia. Dove si trovano??
Ciao, Andrea